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VIOLAZIONI CONTRIBUTIVE: ENTRA IN VIGORE IL NUOVO REGIME SANZIONATORIO INPS

Una delle novità principali riguarda l'introduzione di un sistema di ravvedimento operoso, per chi, in caso di omissione contributiva, provveda spontaneamente, prima di contestazioni o richieste da parte degli enti impositori, a versare, in unica soluzione, i contributi entro i 120 giorni successivi alla scadenza originaria del termine di pagamento. In questi casi, la sanzione ordinaria, che in genere si calcola annualmente applicando il tasso ufficiale di riferimento (TUR) – attualmente pari al 4,25% - maggiorato di 5,5 punti, verrà ridotta. In particolare, per favorire chi regolarizza tempestivamente e volontariamente la propria posizione, la sanzione avrà ad oggetto esclusivamente il tasso ufficiale di riferimento, senza dunque la citata maggiorazione del 5,5%. La sanzione civile, in ogni caso, non può essere superiore al 40 per cento dell'importo dei contributi o premi non corrisposti entro la scadenza di legge.

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I presupposti per la ripetizione da parte dell’INPS della indennità di disoccupazione involontaria

Con il ricorso è denunciata la violazione e falsa applicazione degli artt. 45 comma 3, 73 comma 2, 76 comma 3 e 77 del R.D.L. 4 ottobre 1935 n. 1827 convertito con modificazioni nella legge 6 aprile 1936 n. 1155, nel testo vigente ratione temporis, con riferimento all’art. 32 comma 5 della legge 4 novembre 2010 n. 183 e dell’art. 2033 c.c., con riguardo al giudizio di accertamento negativo dell’obbligo di restituzione dell’indennità ordinaria di disoccupazione involontaria percepita da C. G. C. nel periodo dal 15.6.2010 al 16.6.2011.

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Licenziamento per soppressione del posto del lavoratore con disabilità: necessario il parere della commissione medica

I giudici di secondo grado accertavano sia la sussistenza della soppressione del posto al quale era adibito il lavoratore sia l’adempimento dell’obbligo di repêchage in capo al datore di lavoro; il dipendente non era, infatti, in possesso dei necessari titoli abilitativi per poter condurre mezzi speciali, non aveva esperienze pregresse nelle mansioni impiegatizie e, inoltre, era oggetto di prescrizioni mediche che precludevano lo svolgimento di mansioni di raccolta di rifiuti “porta a porta”.

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L’INPS non può limitare la concessione della Naspi solo ad alcune ipotesi di dimissioni per giusta causa

Il lavoratore vedeva rigettata dall’INPS la sua richiesta di accedere alla Naspi; ad avviso del Comitato provinciale dell’Istituto solo le ipotesi di dimissioni per giusta causa motivate dal mancato pagamento della retribuzione, l’aver subito molestie sessuali e la modifica peggiorativa delle mansioni permetterebbero di accedere alla prestazione (ipotesi esemplificate dall’INPS con propria circolare). Il lavoratore conveniva in giudizio l’INPS dinnanzi al Tribunale di Milano.

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Legge 104: come cambia dopo il decreto Disabilità

Del tutto sostituito è l’art. 4 della legge n. 104/1992 in base al quale il riconoscimento della condizione di disabilità di cui all'art. 3, è effettuato dall’INPS mediante l’attività di commissioni che assolvono alle funzioni di Unità valutative di base. Il procedimento di valutazione di base è inteso ad accertare la condizione di disabilità e costituisce un procedimento complesso ma unitario ed omnicomprensivo, preordinato al riconoscimento della condizione di disabilità e comprende pressoché tutte le situazioni di disabilità quali l’invalidità civile, la cecità e la sordità civili.

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Requisiti e condizioni per l’accesso alla pensione anticipata c.d. opzione donna

Il requisito anagrafico di 61 anni è ridotto di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni. Per le lavoratrici di cui alla lettera c) del comma 1-bis del citato articolo 16 (cfr. la successiva lettera c) del presente paragrafo), la riduzione massima di due anni del requisito anagrafico si applica anche in assenza di figli. Al requisito anagrafico richiesto per l’accesso al pensionamento in esame non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita di cui all’articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

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Pensioni di reversibilità: arrivano arretrati e rimborsi dall’INPS

Una svolta significativa per milioni di italiani: l’ INPS annuncia arretrati e rimborsi per le pensioni di reversibilità. L’INPS ha finalmente reso noto che, a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale, verranno riconosciuti arretrati e rimborsi per chi ha percepito una pensione di reversibilità inferiore al dovuto. Questa misura riguarda coloro che, negli ultimi cinque anni, hanno visto ridursi il loro beneficio a causa di un reddito personale che influiva negativamente sull’importo della pensione. Un cambiamento significativo, che apre le porte a migliaia di italiani per rivendicare ciò che è giustamente loro.

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INPS indennità di disoccupazione (NASpI) aspetta anche alle Colf e Badanti chi si dimettono.

Le lavoratrici non possono essere licenziate dall’inizio del periodo di gravidanza fino al termine dei periodi di interdizione dal lavoro previsti dal Capo III, nonché fino al compimento di un anno di età del bambino”. In caso di dimissioni volontarie presentate durante il periodo per cui è previsto, a norma dell`art. 54, il divieto di licenziamento, la lavoratrice ha diritto alle indennità previste da disposizioni di legge e contrattuali per il caso di licenziamento. La lavoratrice e il lavoratore che si dimettono nel predetto periodo non sono tenuti al preavviso”. n. 151/2001, riguardante la ricorrente, statuisce, per quel che rileva ai fini della presente causa: “1. 55 afferma espressamente il diritto della lavoratrice madre che abbia rassegnato le dimissioni volontarie a motivo della nascita o gravidanza alle: “indennità previste da disposizioni di legge […]

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Il termine di ricorso avverso i verbali di invalidità

Molto spesso, però, siamo chiamati a fornire, alle tante persone che ci contattano per richiedere pareri e consulenze, indicazioni più squisitamente pratiche su vicende relative a pensioni e prestazioni di invalidità civile. Più di una volta, ad esempio, ci sono stati posti quesiti riguardanti i verbali emessi dalle Commissioni mediche INPS all’esito delle visite finalizzate all’accertamento dello stato invalidante, in particolar modo con riferimento al termine di ricorso avverso i verbali di invalidità.

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Invalidità civile 2024: cosa prevede la riforma, tutte le novità

Il Governo ha stabilito che le tabelle percentuali attuali, usate per stimare i gradi di disabilità, saranno sostituite da un nuovo sistema di valutazione funzionale basato sulla classificazione internazionale. Inoltre, chi è affetto da malattie cronico-degenerative riconosciute o disabilità gravissime non dovrà più sottostare a visite periodiche di controllo a partire dal 2024.

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L’infortunio sul lavoro e il c.d. “danno differenziale”

Il principio per cui il danno debba essere integralmente ripartito, costituisce un vero e proprio dogma (Cass. 6 maggio 2020, n. 8508; Cass. 29 ottobre 2019, n.27590), tale per cui il lavoratore, quale vittima dell’infortunio ha diritto di ricevere né più né meno di quanto necessario a reintegrare la sua situazione rispetto a quella che si sarebbe avuta ove l’infortunio non si fosse verificato (Cass. sez. un, 22 maggio 2018, n. 12564-12567).

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