Una nuova indennità ad hoc per compensare la “strutturale” discontinuità lavorativa tipica del settore dello spettacolo.
Indennità ad hoc per compensare la "strutturale" discontinuità lavorativa tipica del settore dello spettacolo
Indennità ad hoc per compensare la "strutturale" discontinuità lavorativa tipica del settore dello spettacolo
In caso d’infortunio mortale occorso a un lavoratore entrato per ragioni meramente personali all’interno di un’azienda diversa dalla propria, ma facente capo al medesimo amministratore della propria, risponde di omicidio colposo in danno di un terzo il predetto amministratore, qualora l’infortunio sia stato determinato dalla omessa adozione delle necessarie misure antinfortunistiche.
A sostegno del difetto di interesse ad agire della ricorrente, l'Istituto previdenziale adduceva che l’azione di mero accertamento fosse in contrasto con il principio dell’improponibilità di azioni autonome di mero accertamento di fatti che non integrano da soli la fattispecie costitutiva di un diritto.
Con riferimento al lavoro notturno, limitazioni in relazione alla qualità genitoriale del lavoratore, deve applicarsi alla generalità delle lavoratrici madri indipendentemente dal settore di operatività, quindi anche al personale di volo.
Il codice dei contratti pubblici, pur dettando una disciplina derogatoria rispetto agli appalti privati ,recepisce la nozione di appalto di cui all'art 1655 c.c., con un espresso rinvio alle norme del codice civile, sicché agli appalti pubblici di servizi trova applicazione la elaborazione giurisprudenziale in tema di discrimine tra appalto e somministrazione di lavoro, operando il principio che nella ipotesi di dissociazione fra titolare e utilizzatore del rapporto di lavoro consentono di configurare una illegittima interposizione di manodopera.
La Corte di Appello di Venezia , con la nota sentenza del30 marzo 2023, afferma chein tema di appalto di lavoro, l’utilizzo di una piattaforma messa a disposizione dal committente per la gestione del magazzino, determinando l’assunzione in capo a questa dei poteri direttivo e di controllo, dà luogo ad una fattispecie di interposizione illecita.
Secondo la Corte, anche ove non sia configurabile una condotta di "mobbing" (per l'insussistenza di un intento persecutorio idoneo ad unificare la pluralità continuata di comportamenti pregiudizievoli) è comunque ravvisabile la violazione dell'art. 2087 c.c. qualora il datore di lavoro tolleri, anche soltanto colposamente, la permanenza di un ambiente stressogeno fonte di danno alla salute dei lavoratori. In altri termini, ove ponga in essere comportamenti, anche in sé non illegittimi, ma tali da poter indurre disagio o stress, che si manifestino isolatamente o si connettano ad altri comportamenti inadempienti, contribuendo ad inasprire gli effetti e la gravità del pregiudizio per la personalità e la salute latamente intesi.
La Corte di Cassazione non ha condiviso ( a ragione riteniamo) questa interpretazione della norma; anzi ha sottolineato come l’articolo 3 della legge 104/1992 definisce sia la condizione di handicap (comma 1) che quella di handicap grave (comma 3), e che chiunque presenti le menomazioni descritte nel comma 1 è già considerato in condizione di disabilità.
Video e audio entrano nel processo civile dalla porta principale. Nelle nuove specifiche tecniche per il processo telematico civile e penale ci sono anche i file come mp4 e mp3 fra i documenti informatici che le parti possono allegare agli atti: la bozza del provvedimento del ministero della Giustizia, a cura del dipartimento per la transizione digitale di via Arenula, resterà in consultazione pubblica ancora qualche giorno prima di entrare in vigore. Si colma, insomma, una lacuna che nemmeno la riforma Cartabia aveva superato del tutto.
La Corte di Cassazione conferma un recente orientamento dei giudici di merito secondo cui è discriminatorio non considerare la condizione di disabilità del lavoratore nel computo del periodo di comporto.
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