Il 29 ottobre 2025 è stato firmato l’accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) relativo al settore del lavoro domestico, che entrerà formalmente in vigore dal 1° novembre 2025, pur con effetti economici differiti a partire dal 1° gennaio 2026. Si tratta di una svolta storica per un settore che impiega oltre 871.000 assistenti familiari in Italia, tra colf e badanti, e che coinvolge direttamente centinaia di migliaia di nuclei familiari nel ruolo di datori di lavoro.
Un aumento strutturale dopo oltre un decennio
L’incremento salariale previsto è il primo di natura strutturale dal 2013. Il nuovo CCNL introduce un aumento lordo di 100 euro mensili sui minimi retributivi del livello medio BS, da applicare progressivamente in tre anni:
- 40 euro dal 1° gennaio 2026
- 30 euro dal 1° gennaio 2027
- 15 euro dal 1° gennaio 2028
- ulteriori 15 euro da settembre 2028
A questi si aggiungono 135,75 euro lordi già previsti per il recupero del costo della vita relativo al periodo 2021–2025, calcolato in base ai dati ISTAT, con una rivalutazione annuale dei minimi retributivi portata al 90% dell’inflazione effettiva.
Formazione premiata: bonus per chi è certificato
Una novità significativa riguarda il riconoscimento di un bonus per la formazione professionale. Il contributo aggiuntivo passa dagli 11 euro precedenti a 30 euro mensili lordi per i lavoratori in possesso della certificazione UNI 11766:2019, rilasciata da Ebincolf. Questo incentivo mira a valorizzare la professionalità e la specializzazione nel settore dell’assistenza domestica, promuovendo standard qualitativi più elevati.
Nuove tutele per maternità e assistenza familiare
Oltre agli aspetti retributivi, il rinnovato CCNL introduce importanti miglioramenti normativi. Viene riconosciuto un congedo di maternità facoltativo di 4 mesi, non retribuito, fruibile dopo il periodo obbligatorio. Inoltre, considerata l’esclusione del lavoro domestico dalle tutele della Legge 104/1992, il contratto prevede permessi aggiuntivi non retribuiti per l’assistenza continuativa a familiari con disabilità, integrando così una lacuna normativa di lunga data.
Impatto sulle famiglie: un percorso graduale per contenere i costi
La scelta di differire gli effetti economici al 2026 e di dilazionare l’aumento su tre anni risponde all’esigenza di non gravare eccessivamente sui bilanci familiari, che in questo settore ricoprono il ruolo di datori di lavoro. L’obiettivo è bilanciare il riconoscimento di condizioni lavorative più eque con la sostenibilità economica per le famiglie, in un contesto già segnato da pressioni inflazionistiche e carenza di servizi pubblici di assistenza.
Conclusioni
Il rinnovo del CCNL per il lavoro domestico rappresenta un passo concreto verso il riconoscimento della dignità professionale di colf e badanti, figure spesso invisibili ma essenziali per il benessere di tante famiglie italiane. Per i datori di lavoro, tuttavia, è fondamentale aggiornarsi tempestivamente sugli obblighi retributivi e contributivi che entreranno in vigore a partire dal prossimo anno, per evitare sanzioni e garantire la regolarità del rapporto di lavoro.
Restare informati non è solo un dovere giuridico: è un atto di rispetto verso chi ogni giorno si prende cura dei nostri cari.

