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Subordinazione o autonomia? Il Tribunale di Roma decide “secondo equità”

Subordinazione o autonomia? Il Tribunale di Roma decide “secondo equità”
  1. Continuità dell’attività;
  2. Vincolo di subordinazione (organizzativo, direttivo e disciplinare);
  3. Retribuzione a fronte di prestazione.

  • la brevità del rapporto (2-3 mesi);
  • la percezione della NaSPi, incompatibile con la qualifica di subordinato;
  • l’assenza di certezza sull’orario effettivo e sulle mansioni precise;
  • la mancanza di richiesta di regolarizzazione da parte della lavoratrice.

La domanda riconvenzionale: perché non c’è obbligo di restituire

La società aveva chiesto la restituzione del computer e della SIM aziendale. Ma il Tribunale ha respinto questa richiesta, rilevando che tali strumenti erano stati consegnati senza alcun accordo scritto, in un contesto di totale informalità. In assenza di un contratto che prevedesse l’obbligo di restituzione, e senza prova di danni subiti, non sussiste alcun fondamento per la pretesa restitutoria.

Questa parte della sentenza è particolarmente significativa: chi non regolarizza il rapporto non può pretendere adempimenti formali come la restituzione di beni. È una conseguenza logica del principio di buona fede e di coerenza nel comportamento delle parti.


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