Loading...

Licenziamenti: la previsione, da parte del contratto collettivo o del codice disciplinare, della sanzione espulsiva non è vincolante per il giudice

L’interpretazione più restrittiva limitava l’accesso alla tutela c.d. reale (reintegrazione nel posto di lavoro) ai casi in cui la valutazione di proporzionalità, fra sanzione conservativa e fatto contestato, fosse precisamente tipizzata dalla contrattazione collettiva o dal codice disciplinare mediante una specifica ed analitica descrizione delle condotte meritevoli soltanto di una sanzione conservativa (Cass. civ. n. 19578/2019; Cass. civ. n. 13533/2019; Cass. civ. n. 12365/2019), esclusa l’utilizzabilità di clausole generali come la “gravità”.

Continue Reading

I controlli difensivi del datore su strumenti di navigazione internet e per la comunicazione telematica in ambito lavorativo un tema attuale

La tutela della privacy viene sicuramente in rilievo nel caso di specie, ma si tratta della privacy delle persone che sono iscritte a vario titolo all’I.N.P.S. e inserite nella banca dati, non quella del lavoratore dipendente, di cui non è stato attinto alcun dato personale, se non quello, appunto, dell’accesso non autorizzato alla banca dati. Nel caso di specie, invece, i controlli automatici effettuati dall’I.N.P.S., all’esito dei quali si è sostanziato il fondato sospetto di un illecito disciplinare, da un lato, erano volti alla doverosa tutela di soggetti terzi (gli interessati, le cui informazioni personali sono inserite nella banca dati); dall’altro lato, non hanno comportato alcuna indagine sulle abitudini, sui gusti e sulle comunicazioni del lavoratore dipendente.

Continue Reading

Licenziamento per giusta causa illegittimo

La lavoratrice, impiegata, presso una rivendita di tabacchi e commercio al dettaglio, in virtù di un contratto a tempo indeterminato e in qualità di commessa, aveva subito un procedimento disciplinare con cui le era stato contestato di essersi appropriata, nel periodo dal mese di gennaio 2017 al mese di dicembre 2017, di sigarette e/o somme di denaro contante per un valore complessivo di € 29.928,66 presenti presso il punto vendita.

Continue Reading

L’abuso dei permessi lavorativi per l’assistenza dei disabili

Fermo restando il limite complessivo di tre giorni, per l'assistenza allo stesso individuo con disabilità in situazione di gravità, il diritto può essere riconosciuto, su richiesta, a più soggetti tra quelli sopra elencati, che possono fruirne in via alternativa tra loro. Il lavoratore ha diritto di prestare assistenza nei confronti di più persone con disabilità in situazione di gravità, a condizione che si tratti del coniuge o della parte di un'unione civile di cui all'articolo 1, comma 20, della legge 20 maggio 2016, n. 76, o del convivente di fatto ai sensi dell'articolo 1, comma 36, della medesima legge o di un parente o affine entro il primo grado o entro il secondo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con disabilità in situazione di gravità abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti”.

Continue Reading

Il tempo tuta non va retribuito se non è obbligatorio indossare i DPI

Come ricordato nello storico della lite “tutti i lavoratori, non avevano, e non hanno, alcun obbligo di indossare gli abiti da lavoro (il cui utilizzo resta facoltativo)”e “non sussistendo alcun obbligo imposto di indossare gli indumenti da lavoro forniti”; come pure si trascura l’accertamento secondo il quale per i “DPI specifici(come, ad esempio, i guanti da lavoro e in nitrile, gli occhiali, le visiere di protezione, le mascherine per le polveri e le cuffie antirumore)

Continue Reading

La nozione di retribuzione da applicare durante il periodo di godimento delle ferie.

Ciò che si è inteso assicurare è una situazione equiparabile a quella ordinaria del lavoratore in atto nei periodi di lavoro sul rilievo che una diminuzione della retribuzione potrebbe essere idonea a dissuadere il lavoratore dall’esercitare il diritto alle ferie, il che sarebbe in contrasto con le prescrizioni del diritto dell’Unione (cfr. C.G.U.E. Williams e altri, C-155/10 del 13 dicembre 2018 ed anche la causa To.He. Numero di raccolta generale 25840/2024 del 13 dicembre 2018, C-385/17).

Continue Reading

Le false partite IVA (Due sentenze emblematiche)

I contratti di agenzia molto usati nei concessionari, sono previsti dalla legge ma molto abusati. Lavoro autonomo utile spesso solo per risparmiare sui costi: niente contratti e libertà di licenziare senza articolo 18 (o quel che ne resta o indennizzi). Per certi versi, è simile a quanto avviene ai rider del cibo a domicilio: le piattaforme non li assumono, li pagano a consegna, eppure stilano la classifica dei più bravi e meno bravi, così da favorire i primi e penalizzare i secondi.

Continue Reading

Una situazione di costrittività ambientale è configurabile anche a prescindere dalla concreta individuazione di un mobbing.

Quindi, ai fini della configurabilità della responsabilità del datore di lavoro per la tecnopatia contratta (o per l'infortunio subito) dal dipendente, grava su quest'ultimo l'onere di provare la sussistenza del rapporto di lavoro, della malattia e del nesso causale tra la nocività dell'ambiente di lavoro e l'evento dannoso, mentre spetta al datore di lavoro dimostrare di aver rispettato le norme specificamente stabilite in relazione all'attività svolta nonché di aver adottato tutte le misure che - in considerazione della peculiarità dell'attività e tenuto conto dello stato della tecnica - siano necessarie per tutelare l'integrità del lavoratore, vigilando altresì sulla loro osservanza.

Continue Reading

AZIONE PER LA COSTITUZIONE DELLA RENDITA VITALIZIA E DECADENZA TRIENNALE

Secondo la giurisprudenza della Corte, “ (…)l'azione per la costituzione della rendita vitalizia, con onere per il datore di lavoro di versare la riserva matematica per costituire la provvista per il beneficio sostitutivo della pensione, non è assoggetta a decadenza - che avrebbe come conseguenza normale e indefettibile, l'estinzione definitiva del diritto che ne è oggetto e l'impossibilità di conseguirlo mediante una nuova domanda - ma a prescrizione trattandosi di un credito risarcitorio

Continue Reading

Datore di lavoro: Comunicazione orario di lavoro al dipendente

Per quanto di interesse in questa fase del gravame, l'odierno appellato, che è stato dipendente del ### s.r.l. in qualità di guardia giurata nel periodo dal novembre 2012 al gennaio 2018, ha lamentato l'illegittimità del comportamento datoriale a causa della comunicazione dei turni senza adeguato preavviso, situazione questa che aveva determinato un disagio nella gestione della sua vita di relazione e familiare, di qui il diritto al risarcimento del danno alla persona cagionato dalla illegittima compressione del tempo libero, da ricondursi alla categoria del danno esistenziale.

Continue Reading
Quick Navigation
×
×

Cart