Coloro che aderiranno al concordato preventivo biennale per il 2024/2025, entro il 31 ottobre 2024, avranno la possibilità di usufruire di un ravvedimento speciale anche per gli anni precedenti, dal 2018 al 2023. La proposta è di includere nel concordato preventivo biennale anche i redditi non dichiarati per il periodo dal 2018 al 2023: una pace fiscale che consentirebbe di sanare le omissioni dichiarative versando una flat tax dal 10 al 15 per cento, sulla base del punteggio ISA.
Sui redditi aggiuntivi dichiarati, in caso di adesione al concordato preventivo biennale entro il 31 ottobre, verrebbe consentito di versare una flat tax parametrata sulla base del punteggio ISA. Il meccanismo dovrebbe quindi essere lo stesso già previsto in relazione al reddito incrementale concordato:
- flat tax al 3% – Contribuenti in regime forfettario startup
- flat tax al 10% – Contribuenti in regime forfettario e ISA con punteggio superiore a 8
- flat tax al 12% – Contribuenti ISA con punteggio compreso tra 6 e 8
- flat tax al 15% – Contribuenti ISA con punteggio inferiore a 6
In caso di dichiarazione di redditi omessi relativi all’annualità 2020 e 2021, l’imposta sostitutiva dovuta verrebbe ridotta ulteriormente del 30%. L’obiettivo finale è di massimizzare gli incassi che deriveranno dal concordato preventivo biennale, con il fine di individuare coperture per la Legge di Bilancio 2025 e per i nuovi tasselli della riforma fiscale.