L’INPS, come ogni anno, ha pubblicato il consueto documento di prassi riepilogativo delle novità previste per il nuovo anno. Per il 2025, i cambiamenti principali derivano dalla Legge di Bilancio n. 207/2024 e dal Collegato lavoro, la legge n. 203/2024.
Attraverso la circolare n. 3, l’Istituto ha fornito una panoramica sulle misure principali relative agli ammortizzatori sociali, al sostegno al reddito e alle famiglie in vigore dal 2025, con un focus particolare sulla NASpI, l’indennità di disoccupazione.
Dal prossimo anno, sia la Manovra che il Collegato lavoro introducono requisiti più stringenti per l’accesso alla prestazione.
In particolare, la Legge di Bilancio ha stabilito un nuovo requisito contributivo per i lavoratori che si dimettono volontariamente nell’arco dell’ultimo anno. A decorrere dal 1° gennaio 2025, chi perde il lavoro involontariamente potrà richiedere la NASpI solo se, nel nuovo impiego da cui è stato licenziato (o comunque tra le dimissioni e il licenziamento successivo), ha maturato almeno 13 settimane di contribuzione. Questa disposizione non si applica alle dimissioni per giusta causa, ai casi legati alla maternità e paternità tutelata o alla risoluzione consensuale regolata dall’articolo 7 della legge n. 604/1966.
Il Collegato lavoro introduce ulteriori limitazioni a partire dal 1° gennaio 2025, escludendo dalla NASpI i lavoratori che abbiano accumulato assenze ingiustificate oltre i termini previsti dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro applicabile o, in assenza di tali indicazioni contrattuali, superiori a 15 giorni. In tali circostanze, il datore di lavoro può segnalare l’assenza all’Ispettorato del Lavoro, determinando una risoluzione automatica del rapporto per volontà del lavoratore. Questo comporterà la perdita del diritto agli strumenti di tutela associati al licenziamento.
Cassa integrazione: aggiornamenti sul trattamento per chi lavora durante il periodo di integrazione
Il Collegato lavoro prevede novità significative anche in relazione alla cassa integrazione, con particolare riguardo alla compatibilità tra l’integrazione salariale e l’attività lavorativa.
Dal gennaio 2025, i lavoratori in cassa integrazione che svolgono attività dipendente o autonoma vedranno sospesa la prestazione per le giornate lavorate, a prescindere dalla durata del rapporto di lavoro. Rispetto alla normativa precedente, in cui il lavoro superiore a sei mesi comportava la perdita del diritto alla prestazione, la nuova regola permette invece di conservarlo. L’integrazione sarà sospesa esclusivamente per i periodi effettivamente lavorati.
Rimane invariato l’obbligo di comunicare all’INPS l’attività lavorativa svolta.
Congedo parentale: 3 mesi all’80 per cento
La Legge di Bilancio ha introdotto ulteriori misure a favore del reddito e del sostegno alle famiglie, prevedendo un rafforzamento del congedo parentale. Tra le principali novità, spicca l’estensione di un terzo mese indennizzato all’80 per cento della retribuzione.
Questa modifica si somma a quelle già introdotte nelle due precedenti Leggi di Bilancio, aumentando così a tre i mesi complessivi di congedo parentale coperti all’80 per cento.
Dal 2025, quindi, i genitori potranno usufruire di:
– 3 mesi di congedo parentale retribuiti all’80 per cento, previa conformità alle condizioni previste;
– ulteriori mesi retribuiti al 30 per cento.
Il diritto ai tre mesi completamente indennizzati spetta ai genitori che completano il periodo di congedo obbligatorio a partire dal 1° gennaio 2025. Coloro che terminano tale periodo dopo il 31 dicembre 2023 avranno invece diritto a due mesi all’80 per cento.
Ulteriori novità dalla Legge di Bilancio 2025 e dal Collegato Lavoro
Nella dettagliata circolare pubblicata il 15 gennaio, l’INPS ha illustrato anche altri interventi relativi ad ammortizzatori sociali e misure di sostegno economico per le famiglie.
Nel contesto del Collegato Lavoro, oltre alle innovazioni già evidenziate, meritano particolare attenzione le modifiche apportate alla normativa sui Fondi di solidarietà bilaterali.
Tra le principali disposizioni introdotte con la Legge di Bilancio 2025, si segnalano:
– Il trattamento di sostegno al reddito destinato ai lavoratori dipendenti da imprese localizzate in aree di crisi industriale complessa.
– Il trattamento straordinario di integrazione salariale previsto per le cessazioni di attività.
– La proroga delle seguenti misure:
– L’integrazione del trattamento CIGS rivolta ai dipendenti del gruppo ILVA.
– Il trattamento straordinario di integrazione salariale nei casi di processi riorganizzativi complessi o piani di risanamento articolati legati a situazioni di crisi.
– Le misure a sostegno del reddito per i lavoratori del settore dei call center.
– Un ulteriore periodo di trattamento straordinario di integrazione salariale per imprese di rilevanza economica strategica.
– Il sostegno al reddito per dipendenti sospesi o con orario ridotto, impiegati in aziende sequestrate o confiscate e poste sotto amministrazione giudiziaria.
– L’intervento straordinario di integrazione salariale derivante da accordi di transizione occupazionale.
A completamento del quadro si includono le disposizioni relative al sostegno al reddito per datori di lavoro e lavoratori operanti nei settori tessile, abbigliamento, calzaturiero e conciario, come previsto dalla legge n. 199/2024, nonché le innovazioni introdotte in materia di indennità di discontinuità per i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo.