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Il Tribunale di Bari dà immediata applicazione ai principi della Cassazione in materia di salario minimo costituzionale.

ragionamento del giudice si fonda sui principi affermati dalla Cassazione in base ai quali, ai fini della determinazione del giusto salario "minimo costituzionale", il giudice può servirsi a fini parametrici del trattamento retributivo stabilito in altri contratti collettivi di settori affini e per mansioni analoghe. Inoltre «nella opera di verifica della retribuzione minima adeguata ex art. 36 Cost. il giudice, nell’ambito dei propri poteri ex art. 2099, 2° comma c.c., può fare altresì riferimento, all’occorrenza ad indicatori economici e statistici, anche secondo quanto suggerito dalla Direttiva UE 2022/2041» (relativa a salari minimi adeguati nell'Unione europea).

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Infortunio di lavoro in danno di terzo

In caso d’infortunio mortale occorso a un lavoratore entrato per ragioni meramente personali all’interno di un’azienda diversa dalla propria, ma facente capo al medesimo amministratore della propria, risponde di omicidio colposo in danno di un terzo il predetto amministratore, qualora l’infortunio sia stato determinato dalla omessa adozione delle necessarie misure antinfortunistiche.

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Il divieto di intermediazione di manodopera negli appalti pubblici.

Il codice dei contratti pubblici, pur dettando una disciplina derogatoria rispetto agli appalti privati ,recepisce la nozione di appalto di cui all'art 1655 c.c., con un espresso rinvio alle norme del codice civile, sicché agli appalti pubblici di servizi trova applicazione la elaborazione giurisprudenziale in tema di discrimine tra appalto e somministrazione di lavoro, operando il principio che nella ipotesi di dissociazione fra titolare e utilizzatore del rapporto di lavoro consentono di configurare una illegittima interposizione di manodopera.

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L’utilizzo di una piattaforma del committente per la gestione del magazzino dà sempre luogo ad una fattispecie di interposizione illecita? Criticità.

La Corte di Appello di Venezia , con la nota sentenza del30 marzo 2023, afferma chein tema di appalto di lavoro, l’utilizzo di una piattaforma messa a disposizione dal committente per la gestione del magazzino, determinando l’assunzione in capo a questa dei poteri direttivo e di controllo, dà luogo ad una fattispecie di interposizione illecita.

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La definizione dell’obbligo datoriale di tutelare le condizioni di lavoro dinanzi a condotte di mobbing e di straining in una recente sentenza della Cassazione (approfondimento di Esther Bajeux, Legalilavoro Firenze)

Secondo la Corte, anche ove non sia configurabile una condotta di "mobbing" (per l'insussistenza di un intento persecutorio idoneo ad unificare la pluralità continuata di comportamenti pregiudizievoli) è comunque ravvisabile la violazione dell'art. 2087 c.c. qualora il datore di lavoro tolleri, anche soltanto colposamente, la permanenza di un ambiente stressogeno fonte di danno alla salute dei lavoratori. In altri termini, ove ponga in essere comportamenti, anche in sé non illegittimi, ma tali da poter indurre disagio o stress, che si manifestino isolatamente o si connettano ad altri comportamenti inadempienti, contribuendo ad inasprire gli effetti e la gravità del pregiudizio per la personalità e la salute latamente intesi.

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Caregiver: legittimo l’esonero dal lavoro notturno

La Corte di Cassazione non ha condiviso ( a ragione riteniamo) questa interpretazione della norma; anzi ha sottolineato come l’articolo 3 della legge 104/1992 definisce sia la condizione di handicap (comma 1) che quella di handicap grave (comma 3), e che chiunque presenti le menomazioni descritte nel comma 1 è già considerato in condizione di disabilità.

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